Sanremo 2020: dalla conduzione al regolamento, ecco cos'è successo alla prima riunione andata in scena nella mattinata di martedì 30 luglio 2019. Si è parlato della conduzione e direzione artistica, inoltre del regolamento e di tanto altro. Ecco quali sono le prime informazioni sul Festival della Canzone Italiana!
Nella mattinata di martedì 30 luglio 2019 c’è stata la prima riunione per il Festival di Sanremo 2020. Presenti l’ad Fabrizio Salini, il direttore di Rai 1 Teresa de Santis, il suo vice Claudio Fasulo, e la direttrice di Radio 2, Paola Marchesini. Inoltre il presidente della Fimi Enzo Mazza, in rappresentanza dell’industria discografica , Filippo Sugar (Sugar) e Dario Giovannini (Carosello) per i discografici indipendenti.
E ancora il presidente della Pmi Mario Limongelli, il presidente di Afi Sergio Cerruti, il presidente di Assomusica Vincenzo Spera, il presidente del Mei Giordano Sangiorgi, il distributore Claudio Ferrante, Artist First, l’ex discografico ed esperto del settore Stefano Senardi, il dirigente di Audiocoop Marco Mori, Christian Perrotta della Rete dei Festival, l’organizzatore di eventi Francesco Barbaro, l’organizzatore di concerti Massimo Bonelli, il sondaggista Antonio Noto, il giornalista musicale Andrea Spinelli, il coordinatore dell’Associazione Italiana Artisti Enrico Capuano, la responsabile dell’Italia Music Export della Siae Nur Al Habash.
Stando alle indiscrezioni pubblicate da Adnkronos, come riporta Massimo Galanto per TvBlog, si è parlato – ovviamente – della conduzione e direzione artistica, inoltre del regolamento, quindi il meccanismo di selezione, la lunghezza delle canzoni proposte e la composizione della giuria.
In vista della settantesima edizione c’è chi ha proposto anche di intestare il Teatro Ariston a Domenico Modugno. Per quanto riguarda la conduzione resta in pole position Amadeus, ma ci sarebbe una seconda ipotesi di una conduzione corale, così com’era stato detto anche per la passata edizione.
“Sanremo è ovviamente il massimo per uno che fa il mio mestiere. Sanremo appartiene alla tradizione del nostro paese, è una specie di Carnevale di Rio nostrano. Il Festival l’ho sempre seguito fin da ragazzino, per passione prima e per lavoro poi. Chiunque fa il mio mestiere sogna di condurlo prima o poi. Detto questo mi piace dire che ora ho la fortuna di lavorare tanto e bene, quindi non ne faccio una malattia, se dovesse però capitare ben venga. Va fatto bene, dove uno si assume anche la responsabilità di tutte le scelte. Sanremo ti capita una volta nella vita ed almeno quella volta è giusto farlo come lo vuoi fare”, ha dichiarato Amadeus qualche tempo fa in un’intervista sempre a TvBlog.
Inoltre si è parlato di Sanremo Giovani, visto che si chiede da tempo maggiore spazio agli emergenti, di una maggiore visibilità agli autori delle canzoni, di un ipotetico ritorno della serata dei duetti con cover (per l’anniversario del prossimo anno, quindi, con brani che hanno fatto la storia del Festival).