Pierdavide Carone e Dear Jack hanno commentato la loro esclusione dal Festival di Sanremo 2019 con il brano "Caramelle" per la prima volta dopo la pubblicazione del brano e dopo i tanti complimenti ricevuti sia dai fan del cantautore, da quelli della band e anche da tanti esponenti e colleghi del mondo della musica. Ecco cosa hanno dichiarato Carone e Lorenzo Cantarini in merito.
Per la prima volta Pierdavide Carone e Dear Jack hanno commentato l’esclusione dal Festival di Sanremo 2019 (ecco tutti gli esclusi da Sanremo 2019). Il cantautore e la band erano in lizza per i Big della kermesse canora di mamma Rai con il brano “Caramelle” e dopo l’annuncio dei 22 nomi ufficiali che parteciperanno alla manifestazione, hanno scelto di pubblicare subito la canzone (testo e audio di “Caramelle”).
“Delusi dall’eliminazione, abbiamo deciso di farla uscire subito, senza programmare un lancio, nulla… E nonostante fosse un brano assolutamente anti natalizio”, ha dichiarato Carone attraverso un’intervista al Corriere.
Tanti artisti come i Negramaro, Giorgia, Bennato, i Nomadi, J-Ax, Ermal Meta, Elisa, Tiromancino hanno lasciato dei messaggi sui social per complimentarsi con il cantautore. “Non lo potevamo prevedere. Il nostro intento non è certo speculare su un trauma, ma denunciare un orrore, qualcosa che d’improvviso può sconvolgere la vita di chiunque”.
“Potente e delicata. Complimenti ragazzi, un tema difficilissimo trasformato in canzone con grande semplicità e bravura”, ha scritto Giorgia su Twitter; “Questa canzone è vera“, ha commentato Ermal Meta; “Un vero peccato che una canzone così bella, vera e piena di significato non sia stata selezionata per Sanremo 2019″, ha aggiunto Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino.
“Sono molto deluso, in primis da Claudio Baglioni. Con il direttore artistico di Sanremo c’era un rapporto di stima, abbiamo anche duettato insieme. È un cantautore e mi sarei aspettato più empatia visto il tema del brano. È più facile dire di sì a un argomento scottante quando c’è il patrocinio di un gigante della musica (com’è accaduto per Nanì con Lucio Dalla, ndr). Se avessi portato Caramelle con una star della musica, l’avrebbero presa. So che era piaciuta, dunque il problema era in chi la presentava: è grave e anche un po’ razzista. Servono gli abiti giusti per fare i monaci? Forse è perché sia io che i Dear Jack veniamo dai talent: al Festival puoi andare ma con cose più frivole. Per un certo establishment una canzone così va bene per un artista che le somiglia anche fisicamente, con il taglio di capelli giusto, la barba giusta… Molto triste“.
Anche Lorenzo Cantarini dei Dear Jack ha commentato l’accaduto: “Mai come questa volta c’è un senso di appartenenza attorno a un brano. Le cose non accadono mai per caso. “Abbiamo avvertito davvero una censura, anche da parte dalla Rai. Avremmo dovuto presentare Caramelle in altri programmi. Forse non era adatta per certi orari? Per un certo tipo di pubblico? A riprova che la pedofilia è ancora un tabù”.