Alla 69esima edizione del Festival di Sanremo, Motta presenta “Dov’è l'Italia”, brano scritto e composto interamente da lui. che uscirà per Sugar su tutte le piattaforme digitali subito dopo l'esibizione nel corso della prima puntata della kermesse canora di mamma Rai. Bellacanzone l'ha incontrato proprio qualche ora prima del debutto sul palco del Teatro Ariston.
Motta si presenta in gara al Festival di Sanremo con il brano “Dov’è l’Italia“. L’annuncio è stato dato nel corso della finale di Sanremo Giovani che è andata in onda a dicembre in prima serata su Rai 1 e in diretta dal Casinò di Sanremo. Classe 1986, Motta è un artista e polistrumentista toscano che inizia a cantare e suonare all’età di diciotto anni. Per lui si tratta del debutto sul palco del Teatro Ariston.
“Il rapporto con i fan? Ottimo. Sono rispettosi, ci sono quelli più grandi e quelli più giovani. Un pubblico variegato”, ha dichiarato Motta in una video intervista a Bellacanzone realizzata nel corso dei Wind Summer Festival 2018.
Prima volta sul palco dell’Ariston, in realtà per Sanremo, perché tu lo conosci…
Sì, c’ero già stato due volte per il Premio Tenco solo per il fatto che ho fatto due dischi, insomma perché se ne facevo tre… sto scherzando (ride, ndr).
È per la prima volta che per i primi due album, due premi. Che emozione è stata quella appunto di avere il Premio Tenco?
Bello! È una delle cose che mi stanno capitando nella vita che mi portano ad avere una grossa responsabilità e mi fanno capire insomma che le canzoni in qualche modo sono anche più importanti di me, come quello che succederà stasera.
A proposito del brano, non ti piace giustamente raccontare troppo la canzone, però come mai hai scelto “Dov’è l’ Italia” per il Festival?
Diciamo che forse per la prima volta voglio essere molto esplicito e soprattutto levare qualsiasi tipo di trucco nel testo. In qualche modo questa è la prima volta che la fatica non è stata essere esplicito, ma non esserlo troppo. Per cui è strano sentirmi, incuriosisce questo pezzo perché non si capisce veramente bene a chi mi riferisco e la fatica è stata proprio rimanere sul quel filo lì.
Nella serata dei duetti ci sarà Nada che ti accompagnerà. Come è stata la scelta di questa grande artista italiana?
Beh, con lei ho fatto tre, quattro tour dove facevo il turnista, per cui era la persona più giusta che mi poteva accompagnare. Siamo stati tanto sui palchi insieme, lei lo conosceva questo palco molto meglio di me.
Ti ha dato qualche consiglio?
Non solo mi ha dato qualche consiglio, ma mi ha fatto riscoprire una luce della canzone che non avevo scoperto da solo, per cui è stata anche artisticamente importante.
C’è una scelta particolare, forse anche un po’ coraggiosa per chi fa musica, quella di non pubblicare subito dopo il Festival un album.
Perché il disco non c’era e non avevo nessuna intenzione di fare una riedizione, ho fatto una fatica bestiale per cercare di finire il disco “Vivere morire” e rimettere “Dov’è l’Italia” nella scaletta era come cambiare il testo delle altre canzoni. Ha un percorso nuovo che porterà un disco nuovo, però è un altro percorso.
Ancora non ci sono date?
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