Francesco Renga è pronto a condividere insieme al suo pubblico un anno ricco di novità con il brano “Aspetto che torni”. Nella serata dei duetti ci sarà Bungaro, coautore del brano insieme a Francesco Renga, C. Chiodo e Rakele, e l’esibizione sarà impreziosita da una coreografia eseguita dall’étoile Eleonora Abbagnato insieme all’étoile Friedemann Vogel.
Francesco Renga si presenta in gara al Festival di Sanremo con il brano “Aspetto che torni“. Francesco Renga è uno dei veterani del Festival di Sanremo: la sua prima partecipazione risale al 1991 con i Timoria nella sezione Giovani, in cui vincono il Premio della Critica (istituito per l’occasione) col brano “L’uomo che ride” e che verrà poi inserito nel loro secondo disco, Ritmo e dolore. Torna poi sul palco del Teatro Ariston da solista nel 2001 con “Raccontami…” con cui vince ancora una volta il Premio della Critica.
Nel 2002 partecipa nella sezione Big con “Tracce di te“, mentre nel 2005 trionfa con “Angelo“. Nel 2009 torna con “Uomo senza età“, nel 2012 con “La tua bellezza“, infine nel 2014 con “A un isolato da te” e “Vivendo adesso“.
Settimo festival di Sanremo già fatti. Ottavo quello che arriva, una vittoria nel 2005. Com’è ritornare da vincitore su questo palco?
In realtà l’emozione e le motivazioni sono sempre le stesse. Nel senso che l’emozione è sempre tantissima, però c’è una consapevolezza diversa perché, con l’esperienza, quello che ho maturato è l’idea che questo è un palcoscenico che riesci a dominare solo se hai qualche cosa che emotivamente, emozionalmente così forte da superare l’emozione che ti da quel palcoscenico. Quindi questo è il caso, questa è una canzone in cui credo molto, una canzone che ho scritto per fotografare in maniera molto chiara, dettagliata, anche emotivamente impegnativa, il momento che sto vivendo. La mia è una vita diversa: da tre anni a questa parte ho una famiglia differente, un amore anche nuovo, del quale si parla anche in questa canzone e poi ritornano le mie cose, quelli che sono i miei cardini, la mia poetica, tutto quello che ho fatto in questi anni. Artisticamente e stilisticamente è una cosa che volevo tornare a fare nel modo di cantare e anche una scrittura vicino a certe cose che ho fatto agli inizi della mia carriera e mi sembrava bello condividerla con il mio pubblico da questo palcoscenico, che ha una magia e ti permette di fare un racconto a 360 gradi che secondo me in questo momento meritava.
Il brano che porti in gara “Aspetto che torni”, è scritto anche da Bungaro….
Sì, perché in realtà è stata una partecipazione un po’ così improvvisa, non era programmata ed è arrivata grazie a questa canzone che mi ha mandato Claudio Baglioni due giorni prima che uscisse la lista dei nomi. Non era mia intenzione venire al Festival, non avevo quell’urgenza artistica in questo momento, però questa canzone mi ha dato le motivazioni giuste. Ho scritto un testo, ho messo mano al testo in una notte, l’ho condiviso il giorno dopo con Tony, quindi mi sembrava giusto, doveroso quasi, invitarlo perché adesso sono molto felice di portare questa cosa a Sanremo, ma non sarebbe successo se lui non mi avesse fatto ascoltare questa canzone.
Come si dice, L’ amore a prima vista…
Sì, perché aveva una scrittura che in realtà avevo la necessità di tornare a frequentare, con un canto che avevo voglia di tornare a fare e credo che fosse un’esigenza anche del mio pubblico. questa è una sensazione molto precisa che ho, che avevo, però non avevo ancora trovato uno sviluppo di una canzone di questo tipo. Invece grazie a lui, grazie a Claudio sono qua.
A proposito di scrittura, come sta andando la scrittura dell’album, che uscirà in primavera…
L’album è in lavorazione, nel senso che è successo tutto in maniera veloce, però il disco è praticamente chiuso nel senso che i canti sono stati fatti, stanno cercando di finalizzarlo, nel senso che non ti so dare una data precisa proprio perché stiamo lavorando in tre studi differenti per riuscire a chiudere il più presto possibile le cose. In realtà noi avevamo un timer differente, però io credo che questo se siano le cose belle di questo mestiere: quando succedono queste cose, portano sempre euforie di belle situazioni, quindi sono molto fiducioso in realtà di tutto quanto.
Sul sito ci sono arrivate domande ovviamente dai tuoi fan: c’è Melissa che chiede qual è il rito scaramantico che esegui sempre prima di salire sul palco?
In realtà ce ne sono molti, in realtà quello che cerco di fare è trovare un po’ di concentrazione prima di salire sul palco, che è sempre una cosa molto difficile, soprattutto qua a Sanremo, però cerco di trovare quello spazio, quel momento per concentrarmi sulla performance, su quello che devo fare e poi faccio degli esercizi di riscaldamento per la voce, poi mangio una caramella e saluto i miei collaboratori più stretti, con una mano però, dando la mano tipo “ci vediamo dopo”.
Quest’anno compirai 50 anni ed è purtroppo la stessa età quando tua mamma è venuta a mancare…
Questa è stata una delle urgenze di questo testo, di questa canzone e anche di questa venuta al Festival perché sono un po’ in corto circuito da questo punto di vista, nel senso che il tema di mia madre è uno dei cardini della poetica di tutto quello che ho scritto in questi anni, però quest’anno in particolar modo, guardando i miei figli che hanno più o meno l’età che avevo io quando mia madre se ne andò e mia madre aveva più o meno la mia età, 52 anni, quindi è un po’ una storia che mi crea un cortocircuito emotivo importante, ed è questa una delle motivazioni principali per le quali voglio venire su questo palcoscenico, per esorcizzare anche questo fantasma.
Secondo te, fantasticando, di cosa credi lei sarebbe più orgogliosa di quello che hai fatto nella tua carriera e su che cosa ti tirerebbe le orecchie?
Mi tirerebbe le orecchie per moltissime cose, ma credo che sarebbe orgogliosa soprattutto dei suoi nipoti e sarebbe felice di averli potuti vedere sicuramente