Sanremo 2019, Ex-Otago: “Parliamo d’amore in maniera inedita” – Video

Gli Ex-Otago si presentano per la prima volta in gara al Festival di Sanremo 2018 con il brano "Solo una canzone": ecco la video intervista di Bellacanzone a poche ore dal debutto sul palco del Teatro Ariston per la prima puntata.

Gli Ex-Otago si presentano in gara al Festival di Sanremo 2018 con il brano “Solo una canzone“. È “Corochinato” il titolo del nuovo album di inediti della band in uscita il prossimo 8 marzo. Il disco, prodotto da Garrincha Dischi ed INRI e distribuito in licenza da Polydor/Universal Music Italia, è in pre-order su Apple e Amazon con 3 instant gratification, un regalo che il gruppo ha scelto di fare al loro pubblico nell’attesa dell’uscita del nuovo progetto.

Prima volta sul palco dell’Ariston, anche se in realtà l’Ariston lo conoscete in altre vesti, il premio Tenco. Quali sono le differenze: l’Ariston è sempre l’Ariston?
Il Festival di Sanremo è un festival di cui parla tutto il mondo, molto più trasversale, per cui è un festival che non ha nessun tipo di confine. Il Tenco invece è un premio speciale a un grande cantautore, per cui è una cosa un pochino più ristretta, in cui siamo stati felicissimi di portare il nostro contributo Otago, ma che comunque è più ristretto a un ambito preciso. Il festival di Sanremo è una barca che va in un oceano gigantesco, invece il Tenco è più un lago.

Il brano che portate in gara si intitola “Solo una canzone” e parla di questa storia d’amore andata avanti negli anni, di persone un po’ più grandi, più adulti di voi “post adolescenti”. Come è nata?
È una canzone che parla appunto di questo amore lungo che noi, per fortuna stiamo attraversando. Praticamente noi sappiamo cantare soltanto e a malapena di noi, non certo di altri, per cui stiamo vivendo in prima persona questo amore lungo e stiamo appunto raccontando appunto ciò che accade negli amori lunghi, cioè dopo che ti innamori e prima di un’eventuale rottura e siccome non lo fa mai nessuno e siccome ci è sorto spontaneo cantare dell’amore in questo modo, lo abbiamo fatto. Siamo tanto felici anche di portare a Sanremo una canzone che parla dell’amore in maniera un po’ diversa, differente, inedita, ma che poi forse è la parte dell’amore che tutti bene o male vivono o hanno vissuto.

Tra pochi giorni uscirà un documentario “Ex-Otago, siamo come Genova”, voi siete tutti di Genova, tornata alla ribalta purtroppo l’anno scorso per la disgrazia del ponte Morandi. Pensate che anche al festival ci sarà un omaggio doveroso per questa città, essendo Sanremo in Liguria e come pensate si rialzerà nuovamente Genova?
Ci sarà un omaggio sicuramente, ma noi non vogliamo sottolinearlo ulteriormente. Noi non faremo un omaggio particolare. Noi siamo di Genova e partecipiamo al festival di Sanremo. Questo è già sufficientemente significativo. È come spiegare le barzellette o provare a trovare un solo significato dietro le canzoni e quindi non crediamo sia necessario. Noi vogliamo con il documentario, con la nostra presenza a Sanremo, raccontare una Genova che esiste, che resiste aldilà delle sciagure, perché poi abbiamo avuto le alluvioni, il G8, una dietro l’altra, ma ci interessa, ne siamo consapevoli, ma pensiamo ad altro, guardiamo avanti più che indietro. Vogliamo soprattutto portare una Genova di cui no si parla quasi mai, una Genova che rilancia, che brilla. Siamo contenti in realtà che il  festival di Sanremo parli di Genova semplicemente perché vuol dire che è attento a ciò che accade, in questo caso a pochi chilometri da qui.

L’album ha una storia particolare, perché il titolo deriva da un vino particolare…
È proprio una citazione esatta.. Trovare titoli ai dischi è sempre un’operazione molto complessa, anche abbastanza fastidiosa, come chiudere dentro una scatola l’aria, impossibile. Per cui abbiamo detto: il coro chinato è un aperitivo antico, raro e si beve in pochissimi bar. Può rappresentare per noi la cosa migliore, il mood migliore per la nostra canzone e per il nostro modo di fare musica, di stare dentro la musica. Un aperitivo che non fa clamore, che non è popolarissimo, ma ti da una grande gioia.

Dopo il festival andrete in giro, instore, tour?
Vi consiglio di vedere le nostre storie per rimanere aggiornati su tutti gli eventi e retroscena, perché ce ne sono di alcuni veramente simpatici.  Partiremo già da lunedì prossimo a portare in giro nelle Feltrinelli e Mondadori il disco e la sera ci trasferiamo al cinema per proiettare il documentario, faremo due chiacchiere etc. Sarà un’esperienza sensoriale e sensazionale a 360 gradi.