Ecco la video intervista ai Mescalina, gruppo in gara a Sanremo Giovani 2018 che andrà in scena giovedì 20 e venerdì 21 dicembre in diretta al Casinò di Sanremo e su Rai 1. La band ci ha parlato del brano "Chiamami amore adesso", del loro genere un po' particolare e del loro futuro.
I Mescalina sono coloro che porteranno al Festival un porno pop, come li hanno definiti. “Chiamami amore adesso” è il loro brano e si sono formati solamente un anno fa. Nonostante il nome faccia riferimento ad una sostanza allucinogena, l’origine deriva da un cartello stradale con la scritta ME/SCA. Il collettivo è formato da Sika (voce), Giancarlo Sannino (alla chitarra), Cesare Marzo (al basso) e Claudio Sannino (alla batteria). Anche loro provengono da Area Sanremo.
Intervista
Come stanno andando questi primi giorni a Sanremo?
Fighissimi, veramente molto belli. C’è un’energia, un’elettricità che ci piace.
Come nasce questo brano?
Questo brano nasce improvvisamente da un mio concerto nel mio monolocale, ogni volta che finiamo di suonare ci vediamo nel mio monolocale per fare il punto della situazione, per vedee cosa è andato bene, cosa è andato male, cosa si può migliorare, in macchina ci era già venuto in mente questo loop di batteria, poi siamo arrivati a casa mia e, tra un racconto personale e un altr, è nata questa canzone. Quindi abbiamo aperto il progetto di Logic e abbiamo steso la prima bozza. Quindi è nata in maniera spontanea.
E voi definite il vostro genere musicale Porno Pop?
No, lo hanno definito Porno Pop, non lo definiamo noi.
E voi come lo definite?
Noi ce lo teniamo. Ma a noi piace Porno Pop, è una roba simpatica, perché il porno è ovunque oggi, è più facile. Addirittura ci sono artisti che fanno uscire le preview dei loro video sui siti porno. Magari fossimo davvero come il porno, vorremmo essere pornografici. Anche perché quando Luca Barbarossa ha detto i nomi del 24 partecipanti ha detto “ah, i Mescalina, me sembra un po come quelle riviste che compri e nascondi nel giornale”. A me piacerebber essere ascoltato da un pubblico più vasto possibile, come il porno insomma.
Quindi in alternativa come lo definireste se non fosse porno pop?
Porno Pop va bene.
Voi siete una band fresca fresca, nata da un anno, come è avvenuto l’incontro?
In realtà io conobbi Giancarlo molto prima, in una jam session. Perché a Napoli c’è questa usanza, che non c’è quasi più, di incontrarsi e suonare insieme. Incontrai Giancarlo in una jam session e ci trovammo subito, ci fu un immediato feeling musicale e personale. Lui già suonava con Claudio e io già avevo suonato con Cesare e quindi, poi, quando lui mi disse “sai che conosco un batterista, si chiama Claudio”, “Claudio lo conosco pure io!”, quindi è stata tutta una roba casuale. Ci siamo visti in sala, proveniendo da quattro generi musicali completamente diversi, perché Giancarlo viene dal Pop raffinato, Claudio viene dall’R&B, dal jazz, dall’hip hop, Cesare viene dal funky, io vengo dall’hard rock e il metal, quindi poi incontrandoci in sala è nata una roba “diversa” che non sappiamo definire, l’hanno definita porno pop per questo, perché neanche noi sappiamo definire cosa facciamo, è stato casuale.
E litigate o andate d’accordo?
Ogni giorno! Litighiamo e andiamo d’accordo, il caos è quello che porta la pace, se non c’è caos non c’è stasi, quindi noi siamo caotici e statici nel senso che litighiamo, facciamo pace, ci vogliamo bene poi ci odiamo, in un gruppo è così, è come la famiglia.
Cerchiamo di farvi litigare ancora di più, ognuno di voi mi dica un difetto degli altri…
Sika: Claudio a volte è un po’… non sa sognare, nel senso… pesante, smorza sempre un po, è lo “smorzatore di entusiasmo”, Cesare è caotico, disordinato, però per me non è un difetto perché anche io sono così, Giancarlo è un po permaloso, e io sono un rompico***ni proprio, cesare, vai!
Cesare) Allora, secondo me Giancarlo è un po permaloso, non gli si può dire niente, si attacca subito a quell’aspetto… ecco appunto, vedi! non la sa prendere con leggerezza, Sika è un perfezionista e appena non gli va bene una cosa te la fa ripetere dieci volte, ti richiama perché magari lo specchietto degli occhiali non è al punto giusto, perché non ti sei fatto la piega al pantalone, insomma, tutte le sue fisime mentali.
Claudio: Sika è un perfezionista, e certe volte è un po rompipalle sinceramente ma lo sa anche lui, quindi va bene così, Cesare è molto disordinato, se venite dove alloggiamo noi trovate il caos, che è solo di cesare, Giancarlo è molto simile al mio carattere, quindi forse te la prendi quando qualcuno ti dice qualcosa che non va, io sono come dicevano loro forse troppo realista, nel senso che anche se succede una cosa bella, mi entusiasmo ma non come magari fanno loro, io mi entusiasmo al punto giusto, ecco.
Giancarlo: Claudio forse a volte è un po prevenuto, Cesare secondo me è un po bipolare, nel senso che un giorno lo vedi in un modo, poi un istante dopo lo vedi e pensi “ma era cesare prima?”, Sika diciamo che ha un carattere molto egocentrico, che a volte va molto bene, a volte va molto male, riguardo me voglio avvalorare la loro tesi, qualche volta me la prendo forse un po troppo, ci sta.
State lavorando ad un album, volete darci qualche anticipazione?
L’album è in fase di lavorazione, in studi. L’album esiste, in parte, lo stiamo chiudendo, stiamo cercando di dare anche un vestito. Quando fai un album è difficie scegliere tra tante tracce, noi ne abbiamo tante, qunidi dobbiamo scegliere quelle che meglio raccontano la storia. L’importante è avere un’idea, perché il difficile è proprio qurello, se non c’è un’idea. Non è tanto diffcile sviluppare un’idea quanto averla e fortunatamente ce l’abbiamo.
Volete darci qualche anticipazione in merito al secondo brano che avete presentato a Sanremo giovani?
L’unica cosa che possiamo dire è: tenete presente che i Mescalina raccontano sempre una cosa in un modo sempre diverso.
Ringraziamo la web agency Esedigital per l’ospitalità.