Abbiamo intervistato Le Vibrazioni, in gara al Festival di Sanremo e ci hanno anticipato qualcosa sul loro prossimo tour teatrale. Ecco l'intervista completa.
Abbiamo incontrato Le Vibrazioni al Festival di Sanremo 2020. Dopo Sanremo ci saranno i concerti autunnali de “Le Vibrazioni In Orchestra di e con Beppe Vessicchio”, il nuovo tour de Le Vibrazioni nei più importanti teatri d’Italia.
Abbiamo avuto un’ulteriore richiesta di date per il tour teatrale, sono entrate Lecce, Pescara e Genova. Dal momento che questi nuovi spettacoli non saranno a novembre / dicembre, abbiamo pensato di unificarle tutte e spostare l’intero tour a marzo. Un’occasione in più anche per noi per curare ogni minimo dettaglio dei nostri spettacoli e dar vita ad uno show ancora più speciale e avanzato ha dichiarato il leader della band Francesco Sarcina
Per la prima volta, il rock di una delle più longevi e attivi gruppi del panorama musicale italiano incontra la musica classica: uno spettacolo unico, in cui la band presenterà tutti i più grandi successi in una chiave inedita, con nuovi arrangiamenti ideati e realizzati per l’occasione dal Maestro Beppe Vessicchio (acquista su Amazon cd e gadget delle Vibrazioni).
Vi aspettavate il primo posto già nella prima serata? Qual è stata l’emozione?
Assolutamente no, non ce l’aspettavamo per niente, pensavamo si fossero dimenticati di noi alla classifica. Perché di solito partiamo dall’11esimo, 12esimo posto che non è male. Invece no, veramente non ce lo saremo mai aspettato. Mai,mai mai.
Il brano si intitola “Dov’è?” Raccontateci com’è nata e come mai l’avete scelta per il Festival di Sanremo …
In realtà nasce appositamente per Sanremo. Ho cercato di fare Sanremo con questa canzone, dopo il tour ci siamo messi subito a scrivere cose nuove con l’aiuto di altri autori. A volte è bello stimolarsi nella scrittura, così si faceva negli anni passati, perché vedi la canzoe da un altro punto di vista e può cambiare il tuo modo di scrivere. Quando uno trova il proprio codice, poi diventa difficile scardinarlo per fare un’altra cosa. Invece avvalendosi di altre belle menti musicali si creano delle jam session per scoprire robe nuove. Con Casalino e Simonetta ci siamo messi a scrivere, scrivere, scrivere per fare una canzone e andare a Sanremo.
Negli anni quando abbiamo iniziato eravamo molto aperti come idee, soprattutto nel rapporto interno, ma eravamo chiusi con il mondo esterno. Quando ci siamo ritrovati tre anni fa abbiamo riscoperto il piacere di far entrare persone esterne nella nostra sala prove. Un eesempio è Skin, con cui abbiamo duettato due anni fa e abbiamo fatto uscire poi il singolo. è capitato anche con Jake la Furia e sta capitando anche con gli autori. Siamo ancora più curiosi di prima.
Dopo il Festival partirà un tour con un’orchestra con anche il mitico Beppe Vessicchio. Raccontateci com’è nata questa idea …
Arriviamo da un tour molto intenso, abbiamo fatto il Forum di Milano e da lì abbiamo continuato tutta l’estate. E abbiamo pensato “perché fermarci?” Continuiamo a fare altri concerti. Cosa facciamo però? Non bisogna mai rilassarsi, mai, mai, mai. Quindi abbiamo pensato di fare un tour teatrale per dare un qualcosa di diverso, volevamo fare qualcosa di più rilassato. A teatro cosa fai? Devi riarrangiare, ho pensato “sarebbe bello avere un’orchestra” per stravolgere il sound. Quindi Orchestra uguale Vessicchio. Nel nostro immagginario collettivo c’è Orchestra – Vessicchio.