Abbiamo incontrato Anastasio, in gara al Festival di Sanremo 2020 nella sezione Big. Ci ha raccontato quali sono le sue sensazioni e ci ha anticipato qualcosa del suo album.
Rosso di rabbia di Anastasio è un capitolo della storia di un personaggio che sto rincorrendo da anni: il Sabotatore. E’ il capitolo del suo fallimento. Ecco cosa ha raccontato al Festival di Sanremo ai microfoni di Bellacanzone.
Prima volta a Sanremo in gara tra i big, dopo l’incursione dell’anno scorso, come la stai vivendo?
Tranquillamente, non sono uno che sente molto l’ansia, almeno non fino a 5 minuti prima di salire sul palco.
Rosso di rabbiacontenuto nel tuo nuovo album sarà una canzone che si sviluppa con un concept…
Non è un vero e proprio concept il miio album però c’è questa sottotrama che lega tre canzoni: atto zero, il sabotatore e rosso di rabbia. Le altre due fanno capire meglio rosso di rabbia che è un po’ il fallimento del sabotatore, l’evoluzione/ involuzione del sabotatore.
Come è nata la canzone?
Nasce in maniera atipica, di solito scrivo canzoni in un giorno o in poche ore, questa è stata scritta in due anni. Quindi ha seguito la mia evoluzione stilistica, io cambio giorno per giorno mese per mese. è un pezzo che segue un flusso.
L’album Atto Zero esce il 7 febbraio, come ci hai lavorato?
Ci ho lavorato questa estate, mi sono chiuso in studio qualche mese però i pezzi li ho scritti nell’arco di due anni. Ho lavorato con Strapper e Alessandro Treglia sotto la supervisione di DJ Slite, un team di tutto rispetto. Le basi sono ricercate ma mai alla moda, o almeno non è ricercato apposta. Alcuni pezzi li ho tirati su con una rapidità impressionante, altri li avevo già.
Come hai scelto il fattaccio del vicolo delmoro?
Lo scrissi 4 anni fa, un pezzo antico, la scrissi al primo anno di università. Avevo visto Proietti che lo recitava in Tv, mi emozionò e mi misi a scriverlo.
Qual è il tuo ricordo di telespettatore del Festival?
Non sono un telespettatore, ma da un paio d’anni ho iniziato a vederlo perché i miei amici sono fissati. Io sono legato Il ragazzo della via Gluck, ci sono legato per un fatto personale affettivo.