Proseguiamo con la rubrica “Sanremo tutto l’anno”, parlando di quello che è successo nella seconda puntata di AmaSanremo.
Oggi conosceremo il quinto e il sesto finalista di Sanremo Giovani, che giovedì 17 settembre assegnerà i nulla osta per il Teatro (dei sogni) Ariston. Mentre aspettiamo la terza di cinque puntate di “AmaSanremo”, in seconda serata su Rai1 e Radio2, torniamo con la memoria alla seconda, andata in onda la settimana scorsa.
Persa Ginevra, che portava con sé il “cerchietto rosa” dell’artista più charmant della kermesse, la competizione è stata aperta da Thomas Cheval con un’altra nota di rosa, riconoscibile nella tinta dei capelli.
Resta però rosso il “cerchietto” del concorrente già da me poco apprezzato in fase di ascolto complessivo su Raiplay: Thomas Cheval è dunque il mio primo “avversario” sanremese dell’anno. “Disturbante” lo ha definito Beatrice Venezi, in giuria televisiva, e diversamente da lei non lo considero un termine positivo. Esibizione ragliata e spiacevole per un pezzo sicuramente faticoso, con l’acqua minerale ad alludere agli stupefacenti, come si era soliti fare negli anni ’80.
Dopo il ricordo del grande Gigi Proietti, nelle parole di Piero Pelù e nella dedica della puntata da parte di Amadeus, è stato il turno di Greta “Toffoli” Zuccoli! I lettori di questa rubrica ricorderanno infatti che, per questo brano, avevo proposto già in fase di primo ascolto un paragone con l’Elisa di “Luce (Tramonti a Nord Est)”. Esibizione perfetta, per un brano di tradizione, termine che in questo spazio sarà sempre considerato un gran complimento.
Il terzo concorrente, Le Larve, secondo me è un cantante Stracult. “Sei rock”, ha detto Morgan, ma lo avevo detto già io. Per altro è simpatico: magari Ema Stokholma, come sempre in studio (e come sempre meravigliosa!), ne potrà parlare all’amica Andrea Delogu.
A proposito, Ema si è meravigliata di un messaggio ricevuto da un ascoltatore dodicenne che affermava di guardare Sanremo “da quando era piccolo”: chi scrive ha cominciato a cinque anni.
Riccardo Rossi ha poi mostrato ai telespettatori una meravigliosa copia del 45 giri di “Roma Spogliata” del Maestro Barbarossa, bello allora e bello oggi. E in questo trionfo di romanità, è stato dunque il turno di Scrima, il ragazzo del mio quartiere che (lo giuro!) si era guadagnato il “cerchietto verde” del mio preferito prima che sapessi chi fosse! La mattina della puntata avevo ricevuto il messaggio di un’amica, anche lei delle nostre parti, che mi invitava a seguirlo e sostenerlo: il mondo è piccolo, Sanremo è grande!
In tempi di polarizzazione, le esclusioni sono state a scapito del mio “avversario” Thomas Cheval, penalizzato dal televoto, e del mio preferito Scrima, penalizzato invece da giuria televisiva e commissione. La puntata è stata vinta da Greta Zuccoli.