Teatro, cinema, televisione e libri: ecco chi è Drusilla Foer, all'anagrafe Gianluca Gori.
Durante l’edizione delle 20.00 del TG1 andata in onda l’11 gennaio, Amadeus ha svelato le 5 co-conduttrici che lo affiancheranno al Festival di Sanremo, in partenza il 1 febbraio. A circa 20 giorni dall’inizio della kermesse musicale, dunque, il direttore artistico e conduttore ha voluto annunciare le presenze femminili che lo affiancheranno sul palco del Teatro Ariston. A stupire in particolar modo è stato il nome di Drusilla Foer, forse il meno noto al grande pubblico popolare di Rai 1. Ma chi è Drusilla Foer? Scopriamolo insieme!
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Chi è Drusilla Foer, all’anagrafe Gianluca Gori
Classe 1967, toscana, Drusilla Foer all’anagrafe si chiama Gianluca Gori. Di cosa si occupa? Ha debuttato in teatro ma ha lavorato anche al cinema e in televisione. Tra le sue esperienze televisive ricordiamo ‘Strafactor‘, talent nel talent di X Factor ma anche ‘CR4 La Repubblica delle Donne‘ (con Piero Chiambretti) e in radio come ospite fissa al programma ‘Facciamo finta che…‘ di Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri su R101. Artista, cantante, attrice e pittrice, ha recitato anche nel film di Ferzan Ozpetek ‘Magnifica Presenza’ ma per il popolo del web è un’icona di stile capace di prestarsi anche al sostegno di cause sociali molto importanti. Drusilla è infatti seguita su Instagram da 148.000 follower. La sua biografia recita: “Molto bene. E ciononostante, mi pare ragionevole”. Ad ottobre 2021 ha anche pubblicato un libro dal titolo ‘Tu non conosci la vergogna’, ed. Mondadori.
“Faccio la soubrette, un’anziana soubrette”
In un’intervista al CorriereTV, Drusilla ha raccontato: “Durante il lockdown sono aumentate molto le persone che mi seguono sui social, ne rimango anche stupita. Piano piano questa cosa ha acquistato questo valore che non era nelle mie intenzioni, invece poi l’ho sentita come una missione cioè di divertire ma anche di toccare – in modo leggero – temi importanti“. Poi ha aggiunto: “Faccio la soubrette, un’anziana soubrette. La scrittura? Inizialmente scrivere mi ha smosso dei rivoli di acqua sottostante, mi sono girate le pa**e. Quando si ha una certa età si ha l’impressione di avere tutte le cose al proprio posto, di avere un controllo della memoria affettiva ed emotiva. Invece no, non è così. La memoria non prende in considerazione quanto siamo risolti, la memoria fa il suo lavoro, non bisogna esserne avidi. Bisogna accogliere i ricordi e poi lasciarli andare. C’è un bellissimo detto turco che dice ‘Vai come l’acqua e torna come l’acqua’ e così sono le persone, la visione di sé. È un lavoro, è una fatica allucinante. Spero che questo libro diverta e commuova“.